Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Numeri e memorie

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    passeggiando
    Post: 68
    02/12/2019 14:40
    Osservo questi numeri che intasano
    le carte tra bivi di teoremi
    che si affannano su quadri.
    Algoritmi e funzioni esponenziali
    suggeriscono distanze di un tempo
    che confonde vecchie e nuove mete.
    Fuori dalla conta del pensare
    è l’infinito giro che schiarisce
    il giorno e romanza paesaggi
    mai smarriti. Stupori di angoli lontani
    dove il sogno è fiaba che si affida
    ai passi e dona leggerezza a ogni fato.
    Diventa il mondo come un’aquilone
    che spiega le sue ali di sorrisi.
    La mano di un bambino disegnerà
    il domani di luoghi da vivere
    sotto arcobaleni che raccordano selciati
    negli angoli più dolci di memorie

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    Versolibero
    Post: 829
    02/12/2019 17:45
    Ciao,
    ti dico subito le mie impressioni alla prima lettura:


    Osservo questi numeri che intasano
    le carte tra bivi di teoremi
    che si affannano su quadri.
    Algoritmi e funzioni esponenziali
    suggeriscono distanze di un tempo
    che confonde vecchie e nuove mete.
    Fuori dalla conta del pensare
    è l’infinito giro che schiarisce
    il giorno



    qua mi sei piaciuto davvero molto, la resa è migliore anche perché più ricercata e inedita rispetto ad altre immagini più abusate.



    Qui invece:


    e romanza paesaggi
    mai smarriti. Stupori di angoli lontani
    dove il sogno è fiaba che si affida
    ai passi e dona leggerezza a ogni fato.
    Diventa il mondo come un’aquilone
    che spiega le sue ali di sorrisi
    .
    La mano di un bambino disegnerà
    il domani di luoghi da vivere
    sotto arcobaleni
    che raccordano selciati
    negli angoli più dolci di memorie



    su "romanza", "il sogno è fiaba", "come un'aquilone che spiega le sue ali di sorrisi", "da vivere sotto arcobaleni" vorrei sentire cosa ne pensano gli altri.

    A me sembra che tu tendi a caricare troppo di espressioni sdolcinate e immagini un po' ingenue.
    Penso che alla poesia giovi intingere il pennino un po' più a fondo, tra carne e sangue, per un risultato più credibile, meno evanescente. Pur senza perdere la dolcezza. Ma senza abbondare.
    Devi far trasparire la dolcezza senza innamorarti troppo di espressioni ed immagini che rischiano di sembrare più estetiche e fini a se stesse che di contenuto.

    Continua a mettertici di impegno, intanto bravo per la prima parte e buona parte dei versi in chiusura.
    Per quanto riguarda il donare leggerezza "a ogni fato": troverei più confacente:
    "e dona leggerezza al fiato", visto che parli di "passi", per cui un respiro leggero, senza affanno.

    Per ora è tutto.

    Ciao.




    [Modificato da Versolibero 02/12/2019 17:47]


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    passeggiando
    Post: 68
    07/12/2019 01:05
    Ciao Rosy,
    riporto la versione rivista sperando di averla migliorata:-)

    Un saluto, ciao


    Osservo questi numeri che intasano
    le carte tra bivi di teoremi
    che si affannano su quadri.
    Algoritmi e funzioni esponenziali
    suggeriscono distanze di un tempo
    che confonde vecchie e nuove mete.
    Fuori dalla conta del pensare
    è l’infinito giro che schiarisce
    il giorno e rende paesaggi
    mai smarriti. Strade dove i passi
    si affidano a pagine lontane
    che danno leggerezza a ogni fiato.
    Il tempo torna lieve a correre sul foglio.
    La mano di un bambino disegnerà
    il domani di luoghi da vivere
    come raggi che raccordano selciati
    negli angoli più dolci di memorie
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    Versolibero
    Post: 831
    07/12/2019 09:00
    Re:
    passeggiando, 07/12/2019 01.05:

    Ciao Rosy,
    riporto la versione rivista sperando di averla migliorata:-)

    Un saluto, ciao


    Osservo questi numeri che intasano
    le carte tra bivi di teoremi
    che si affannano su quadri.
    Algoritmi e funzioni esponenziali
    suggeriscono distanze di un tempo
    che confonde vecchie e nuove mete.
    Fuori dalla conta del pensare
    è l’infinito giro che schiarisce
    il giorno e rende paesaggi
    mai smarriti
    . Strade dove i passi
    si affidano a pagine lontane
    che danno leggerezza a ogni fiato.
    Il tempo torna lieve a correre sul foglio.
    La mano di un bambino disegnerà
    il domani di luoghi da vivere
    come raggi che raccordano selciati
    negli angoli più dolci di memorie




    Senti, e se levassi "e rende paesaggi /mai smarriti" che non mi dice molto?
    Io, dopo "il giorno", metterei un bel punto e riprenderei con "Stupori di angoli lontani" come nella prima versione
    continuando con i due versi che ti suggerisco:

    lasciano indovinare antiche strade
    e parole nuove su pagine a mezz'aria


    Inoltre toglierei "lieve" in questo verso:
    "Il tempo torna lieve a correre sul foglio"
    sia perché appesantisce la lettura, sia perché già abbiamo la "leggerezza" nel verso precedente.
    Il tempo è di per sé astratto e quindi senza peso, non serve aggettivarlo.


    --------------------------------------------
    Riepilogando:
    --------------------------------------------


    Osservo questi numeri che intasano
    le carte tra bivi di teoremi
    che si affannano su quadri.
    Algoritmi e funzioni esponenziali
    suggeriscono distanze di un tempo
    che confonde vecchie e nuove mete.
    Fuori dalla conta del pensare
    è l’infinito giro che schiarisce
    il giorno. Stupori di angoli lontani
    lasciano indovinare antiche strade
    e parole nuove su pagine a mezz’aria
    che donano leggerezza ad ogni fiato.
    Il tempo torna a correre sul foglio.
    La mano di un bambino disegnerà
    il domani di luoghi da vivere
    come raggi che raccordano selciati
    negli angoli più dolci di memorie



    --------------------------------------



    Ciao Michele 🙂












    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    passeggiando
    Post: 69
    07/12/2019 09:35
    Così è bella:-)

    Grazie Rosanna!
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    Carla.Aita
    Post: 377
    07/12/2019 15:21
    D'accordo con Ros riguardo le frasi sdolcinate (scrivere d'amore è difficile) e la tua seconda versione è più pulita. Fiato al posto di fato... cambia non solo la parola ma anche il senso. Io l'ho usata varie volte perché mi piaceva ma ora non la scrivo più perché, appunto,sui miei brani troppo letta. Io scrivo ermeticamente e penso che sia uno dei modi per non cadere nell'essere troppo "caramellosa";a volte per esempio basta mettere l'aggettivo prima del nome e già il verso cambia. Mi pare si possa definire prosastico il tuo stile quindi Ros ha anche per questo più voce in capitolo.

    Ciau!

    Carla



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    distanzeanord@blogspot.it
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    passeggiando
    Post: 71
    07/12/2019 17:36
    Grazie mille Carla per il tuo commento, sono consapevole del fatto di quanto ci sia da migliorare per quanto riguarda soprattutto la scelta delle parole e l'utilizzo di un linguaggio più elaborato.

    Grazie ancora,

    Ciao