13/09/2020 10:31
Il tema da sviluppare in poesia era:
"IL PENSIERO OMOLOGATO E LA DIPENDENZA EMOTIVA NELL'ERA TECNOLOGICA"
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------



Cum grano salis


Ti amo, computer, ti amo proprio tanto,
ma non ti sposo,
con te non vado a nozze.

Però sapessi quanto mi sei caro
quando alla sera m’apri le finestre
su un mondo vasto e ricco di cultura
diversa dalla mia, ché il giorno zappo
come se coltivassi il mondo in versi
affinché nessun seme vada perso,
ma possa germogliare come in terra
anche su schermo in forma di poesia;

ma gira e gira c’è una sola via
a cui ritorno e dalla quale parto
con il bagaglio della fantasia
a cui il pensiero sempre fa da scorta.

Ti amo, computer, quando mi regali
per caso la lettura di poeti
che te lo giuro, scrivono “da dio”
perché, se vuoi sapere, io ci soffro
se mancano quei libri in libreria,
e a volte tiro pure un accidenti
che arrivi dritto a qualche editoria.

Adesso non vorrei moraleggiare,
ma quando vedo giovani perduti
in mondi asfittici,
drogati di virtuale,
rimpiango il mondo pre-anni settanta
ed anche quello del rinascimento;
rimpiango l’umanesimo di un tempo,
la vecchia scuola con i miei insegnanti…

Però tranquilli, non si torna indietro:
basta saperli usare gli strumenti
che il mondo tecnologico propone;
faccio un esempio, anche se banale:
è buona la minestra se c’è il sale,
ma non a chili, perché ci fa male.





Rosanna Spina


______________________________________________________________________________
"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)