14/11/2020 20:12
E’ in questa piazza che mi sento a casa
nel cerchio di alberi che dipingono le ore
nel marzo che rinnova e rende i postulati
dove non leggevo le geometrie nascoste
del paese e formulavo assiomi del domani.
Non capivo il limite sinuoso della pioggia,
le opposte strategie dell'inverno
i computi lunari tra i ciliegi nè i teoremi
miti dell’autunno. E ora che rimane il nulla
a rimpiazzare il vecchio pergolato del cortile
non so più dov’era lo spazio senza tempo
tra i filari, il punto dove il giorno usava
addormentarsi nel giallo vociare delle foglie

[Modificato da passeggiando 14/11/2020 20:25]