22/06/2007 09:55
Per l'occasione, la poesia demente,
pronta e rimata è già perfettamente.







Per me il denaro è molto importante,
tranne per tormentar giammai la gente:
pur lo si riesce a fare ugualmente,
senza contar cartaccia puzzolente.
L'euro da me ancora è distante,
preferivo la lira enormemente...
Lo confesso qui, seduta stante:
non so ancora contar resto mancante,
se sia esatto oppure sia abbondante.
Sarò senza interesse o ignorante?
O son la casalinga operante,
tra il medesimo muro circostante,
con le pareti dure di diamante...
E qui sta la ricchezza strabigliante...
Il diamante, ma quanto, e brillante!!!
Possiedo una fortuna esorbitante!!!
Non conto soldi, mai, normalmente,
ma apro all'infinito la mia mente,
del mio essere unico e pensante,
acuto come prisma rilucente.
-Ma cos'è mai sta roba soffocante?-
Sì direbbe, il più colto potente...
Risponderei: -E rima un po' pedante!-






-... ma il Suo portafogli traboccante,
di verde filigrana svolazzante,
a Lei, rende la vita men pesante???-