10/08/2008 00:23

Ingigantiscono il senso del dolore
quelle tue mani scarne
adagiate sul fragile bastone
a disgregare angosce sul sagrato vuoto
là dove tuo figlio dondola i suoi anni
moltiplicati a caso da un dio giocherellone

ho timore d’incrociare quello sguardo,
nel luccichio della fontana coi leoni
dentro il silenzio di mura costruite a secco,
perché vi troverei anche me stesso

e quanta forza da quel vecchio corpo
trae ogni giorno il tuo sorriso amaro
discendi agli inferi e poi risorgi ancora
per ritornare lì, davanti a quel portone

poi, quando il sole muore,
lo prendi dolcemente sottobraccio
quel tuo unico figlio un po’ bislacco
ed io vi osservo, con un nodo in gola,
mentre vorrei donarvi
la parte migliore del mio cuore