18/04/2009 18:10




Un giorno ho creduto all'oasi dei pensieri
erano color pesco quei divani dai cieli
sempre aperti. Avevo fiori agli occhielli
e albori in preghiera ogni sera, che storia
da invertire con la follia di dita.


Si lo ricordo, erano giorni di speranza
e la sofferenza fu legata ad una colonna
poi giustiziata. Un triplo salto nel nulla
dove nomi ballerini lavoravano i binari
di una strada oggi scomparsa.


Potrei schiudere comunque le porte, per poi
serrare le finestre e sarebbe inopportuno
quanto inutile, perso saluto senza lacrime
mi è giunto cresciuto e un pò sospetto

Io non lego la mia penna ad una facciata
sempre liscia e non schiero le piume
preferendo un'arcata, non metterò fronzoli
tra me e la creatura.

Non ci saranno ghirlande, rosoni e medaglie
con iniziali intrecciate e svendute al
miglior offerente. Un giorno ho creduto
alle favole, ora mi nascondo il cappuccio
- non ho capito niente -




"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com