dedicata a Fabrizio (la_muta), che con le sue parole mi aprì un mondo
la voce della poesia non è nei megafoni
né sui volumi rilegati a pagamento
essa corre con la sua forma di fiume
oppure si ferma come le pozzanghere
s’incolla alle suole delle scarpe
o vola appallottolata nel cestino dei rifiuti
la voce della poesia si legge
sotto lo scarabocchio di un bambino
sul muro della stazione, nella tasca
di un cappotto dimenticato
e rinasce nel laboratorio teatrale
di un carcere di massima sicurezza
tra i letti di un reparto per cure palliative
insieme alle macchie d'unto sui fornelli
o batte la sua musica sui banchi di scuola
la voce della poesia si alimenta all’ombra
visibile alla mano che la raccoglie
viva nel tempo che la risorge
[Modificato da fabella 14/07/2014 08:30]
"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)