intervista: a Ginevra67

Questa è la mia proposta che si basa sulla scarsa conoscenza che abbiamo di questo personaggio che tra le tante capacità ha quella di
riuscire bene a comprimere in pochi versi una grande poetica.
Personalmente conosco Giusy e la conosco da tempo ma mi piacerebbe tanto che voi, amici miei, la conosceste più nel profondo.

Sebastiano

Evvaiiiiiiiiiiiii!

Dammi un cinque, fratello!

A' famo, a' famo.


Kiss

Reb

Condivido la tua scelta, così impareremo a conoscerla.
beh... che incomincino le domande, apri il sipario Seby!


va sotto Giusy!

...presente!PRESENTE!...in ritardo come sempre!Accetto la proposta!...non si rifiuta mai un invito Sotto a chi tocca.

e tocca proprio a te.

Allora 2 domande 2

Hai un notevole rapporto con la parola che presuppone un buon rapporto con te stessa, vorrei chiederti quali sono i tuoi riferimenti ed in che maniera valuti il peso di un verso?

Emotivo, sensitivo o ambedue le cose nella cava della tua poetica?


Ecco questo è quello che mi piacerebbe sapere. Curioso? no, ammiratore!


Sebastiano

Diceva un filosofo caro al mio cuore:"Il mio peso...è l'amore". Misura e metro di tutte le cose, per me è la pietra angolare che regge, guida e sostiene la mente, il cuore e l'anima poetica e non, del mio essere. Qualunque sia la tematica scelta, a mio modo di vedere, esiste un filo invisibile che tiene insieme le maglie del poetare, ed è l'amore! Oceano infinito di apparenti contraddizioni tiene in piedi l'intero universo: è la musica che ci scorre nelle vene, è la rabbia che ci fa lottare, è quel movimento inarrestabile che va dal nulla al tutto, dal buio alla luce.
Questo suono con cui l'amore parla al nostro cuore, è lo stesso che io seguo-inseguo in ogni composizione. Una ricerca dalle mille sfumature perchè la musica fluisca senza ostacoli, senza freni e si arresti dove il cuore di chi legge comincia a sua volta a vibrare.
Ben comprendi a questo punto che sicuramente le sensazioni amplificate dalle emozioni vissute costituiscono il tessuto primario dei miei versi, come si evince anche dalla poesia "a spirale", dove una emozione forte scende come piombo fuso tra gli spazi e nelle parole, spalancando la porta sull'apparente contraddizione-separazione-distinzione AMORE-SESSO. Ed è proprio questo scendere dentro la profondità delle emozioni che mi fa poi desiderare di portare alla luce quello che ho trovato.
Quindi...emotivo e sensitivo, amico mio carissimo. Curiosità svelata o manca ancora qualcosa?

beh, volendo ci scappano anche mie curiosità...

1. Cosa ti aspetti quando pubblichi qualcosa di tuo?

2. Il tuo nome è Giusy, come mai ai scelto questo nick? Ginevra...





Le mie domande non sono molto filosofiche ma magari approfondiscono cmq la tua conoscenza.

Cosa mi aspetto,cara Francesca? Bella domanda e, per niente facile...!Che chi mi legge riesca ad andare oltre quel cristallizzato vetro dell'apparenza che popola la nostra quotidianità.
Nelle mie poesie mi piace spogliarmi da ogni finzione vera o presunta, per apparire in tutta la mia nudità senza alcuna vergogna o falso pudore.E spero che questo venga avvertito, da chi mi legge. In ogni componimento infatti metto a nudo un mio angolo, o metto in luce lo stesso da vari punti di vista, quasi a voler chiedere a chi legge (come qualcuno abbastanza acutamente una volta osservò), mi riconoscete sotto questa veste? e sotto quest'altra? Del resto la curiosità è il sale della vita,no? Non si finisce mai di conoscere qualcuno.
Perché Ginevra?
Molto tempo fa lessi la saga di Avalon e rimasi incantata. Ginevra è una regina meravigliosa che si gioca tutto per amore. Un amore discusso e controverso in base alla leggenda.Ecco, l'Amore è il mio valore assoluto, come si è ben capito, credo.E nn solo l'amore inteso come innamoramento, ma l'Amore che permea l'universo. Perchè nn si può amare uno solo, se il cuore non è in grado di amare tutto e tutti. Esso é un valore talmente alto che persino la vita viene dopo, come sa bene chi rinuncia alla propria vita per amore.

Oh Grazie mille Giusy , sei stata esauriente ed accattivante nelle tue risposte, la prima in particolare rispecchia in parte anche il mio punto di vista.


Forza con le domande su...

devo ammettere di conoscerti poco o nulla, pur avendo apprezzato i tuoi scritti e soprattutto le tue risposte che in molti casi condivido.

dici che nelle tue poesie ti mostri nuda, alla mercè di chi ti legge e riesce a penetrarti.


1.perchè è così importante, per te, spogliarti agli occhi degli altri?

2.cosa cerchi, infine, nelle poesie degli altri?


credo di conoscere già le risposte, come credo che sia poi ciò che accomuna tutti noi che scriviamo, ma mi piacerebbe ascoltarlo da te, per rilevarne le tue sfumature. :)

E' il desiderio di appartenere, di unirsi a chi ci è simile, che spinge l'essere umano a togliere un velo dopo l'altro, per mostrarsi in fine così come si è: finalmente sereni di nn doverci più relazionare stando attenti a non toccare o incrinare quelle barriere che più o meno inconsapevolmente frapponiamo tra noi e gli altri. Almeno fino a quando nn comprendiamo, che anche chi ci sta di fronte è come noi e con lui possiamo interagire nella piena libertà di ciò siamo, senza timore di essere fraintesi.
La poesia ,a mio avviso, ha il pregio di annullare ipso facto le distanze, senza far violenza sull'interlocutore, il quale capisce da subito chi e cosa si trova davanti, gustando particolari, dettagli, pensieri, sogni che diversamente verrebbero fuori solo su lunga distanza. Diceva A. de Mello "la felicità consiste nel togliere, nn nell'aggiungere".
Spogliarsi in questo caso equivale a liberarsi di ogni ragione , logica o, spiegazione di ciò che sono e del perchè lo sono e, del perchè lo sono in questo modo piuttosto che in un altro. E' ritrovarmi a casa tra persone che come me in piena libertà esprimono tutto il loro essere dal profondo del cuore, è leggermi nelle loro sensazioni, nelle emozioni, nei sentimenti nella forma più bella e più alta che l'uomo ha di comunicare.

da qualche giorno ho il pallino della Geometria. Sto cercando di scrivere qualcosa a proposito e leggo le opere altrui facendo attenzione a come elementi di questa scienza così razionale, intervengano nel linguaggio poetico, generando interpretazioni anche molto ricche di mistero.


- In che modo la terminologia delle figure geometriche riesce ad essere metafora nei tuoi testi poetici?


- Quali sono le figure (o elementi) che preferisci e quale la simbologia che attribuisci ai tuoi richiami più frequenti?

Chi scrive poesie scrive versi di se'.

Vuole dire e non dire...ma svela tutto, in quelle righe.
Lo stile serve a fare arrivare meglio ad una parte di gente che comprende un certo stile di espressione.

Il poeta e' un introverso che vuole scoprirsi agli altri.

Ossimoro.

Splendido autore e splendida poetessa.

Mi piaci, lo sai.
Non sono molte le donne che mi piacciono.

Bacio

Reb

Cara Daniela, vedo che hai tirato fuori due domande belle toste...
Mi parli di un tuo pallino recente per la geometria...interessante ambito da indagare, ma io alla geometria preferisco i numeri. Sarà il fatto di aver frequentato nei miei verdi anni scolastici, corsi di matematica sperimentale, per sopperire alla mia scarsa inclinazione per tutto ciò che nn era materia letteraria, eppure devo dirti che col passare degli anni, ho scoperto che tutta quella fatica conduceva ad una verità assoluta al pari dell'amore,cioè: che i numeri sono alla base di tutto. I numeri sono musica, metrica, ritmo, ordine e disordine insieme. La matematica è ovunque ed è una materia talmente seducente da toccare anche i più nascosti sentimenti che albergano nel cuore dei poeti. Ma i numeri nn prescindono dal resto del sapere matematico, compresa la geometria. Tu mi parli di terminologia...sicuramente quando scrivo un testo la mente percorre nella sua elaborazione una linea che si apre, si chiude e si compone a seconda di quello che spinge dal mio interno verso fuori. Le immagini usate per esprimere i miei sentimenti creano intersezioni che a seconda della serenità o meno dell'argomento trattato, possono procedere in linea retta "all'infinito"... in un moto di quiete apparente o possono arrestarsi, girare su stesse, incunearsi, creare angoli e spigoli da cui poi scaturiscono figure piane, come semplici osservazioni...o solide, come come cubi di affermazioni, che nn lasciano spazio ad alcuna replica, perchè la verità che viene fuori è inoppugnabile come la realtà della figura geometrica stessa.
Quale è la simbologia che attribuisco ai miei richiami più frequenti?ritorno presto su questa domanda.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8265043&#idm...

Beh! credo proprio si possa continuare...
no?


cerchiamo di risolvere questo passaggio un pò lento che sta attraversando il sito. Quindi che ricomincino le domande, si continuino i discorsi, approfondendo la conoscenza della nostra Giusy...

stiamo ancora aspettando una risposta di Ginevra per continuare.

intanto ho scelto una colonna sonora per questa intervista: un omaggio a Giusy

Calling you di Jevetta Steele
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L'intervista a Ginevra continua e quindi, quando lei vorrà rispondere e qualora vi fossero altre domande, si potrà comunque continuare ad interagire. Ma aspettando e ringraziando allo stesso tempo Giusy per la sua disponibilità, abbiamo pensato di scegliere un altro utente, sperando di riprendere questo ciclo di interviste che tanto hanno interessato.


Quindi, grazie Giusy e continua a raccontarti, se lo vorrai...
Il prossimo che va sotto è Roberta!