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19/06/2009 00:10 | |
Con tutte le notti in tasca
scivolo lungo le ginestre
ammaestrando bocche
fintamente parlanti
al di la dello specchio
Risucchi e cantilene
vibrano sulle superfici
di fragili risaie
ghiotte di rane e di mutande
sulle punte delle spighe
L’eterno si misura in vite
e la morte in cordogli
ma le unghia dell’assenza scavano
il concavo coperchio fino a bucarlo
e senza baci… |
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19/06/2009 08:08 | |
è come non sapere se dare acqua al limone
quale incavo di terra contenga crepe
che annaspano la sete
quale appoggio diritto abbastanza
lo sleghi da quel vento che lo piega
a un disordine incline ai voli di cicale
raccolti rinsecchiti da lasciare in dietro
tra le affittanze di un'anima gemella
guiderà il corno le ascese del libeccio
fra passaggi fecondi di formiche
e non saranno i baci, il solco verso casa
ma quel profumo di miele e di ortiche
che fa del fumaiolo una cometa
[Modificato da fil0diseta 21/06/2009 17:34] _______________________________
Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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01/07/2009 11:57 | |
al_qantar, 19/06/2009 0.10:
Con tutte le notti in tasca
scivolo lungo le ginestre
ammaestrando bocche
fintamente parlanti
al di là dello specchio
Risucchi e cantilene
vibrano sulle superfici
di fragili risaie
ghiotte di rane e di mutande
sulle punte delle spighe
L’eterno si misura in vite
e la morte in cordogli
ma le unghie dell’assenza scavano
il concavo coperchio fino a bucarlo
e senza baci…
Stupendo quello scivolare sulle ginestre e le mutande sulle punte delle spighe mi da più di un'idea .
Verissimo poi che l'eterno si misura in vite, come pure la morte in cordogli;
più di tutto però mi va di sottolineare l'immagine dello specchio.
Questo oggetto di per sè semplice ma sempre affascinante fin da quando era l'acqua stessa a fare da specchio (ricorderai la mia del narciso ).
Ora, senza stare a citare gli infiniti usi che la letteratura ne ha fatto, soprattutto in relazione alla ricerca della propria identità, mi ha colpito questo tuo immaginare la realtà attraverso lo specchio, in quel rovescio al di là che potrei immaginare come il mondo di Lewis Carroll con le sue avventure di Alice.
Un mondo che secondo me sarebbe l'esatto complementare di quello in cui noi ci troviamo e, al contempo, pure il perfetto completamento.
Per chiudere lascio una canzone, i versi, tuoi e di Daniela mi hanno riportato in modo inconscio alla mente:
http://www.youtube.com/watch?v=NzahghBr3lo
Un caro saluto
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02/07/2009 14:42 | |
'Skorpio', 01/07/2009 11.57:
Per chiudere lascio una canzone, i versi, tuoi e di Daniela mi hanno riportato in modo inconscio alla mente:
http://www.youtube.com/watch?v=NzahghBr3lo
bellissima la canzone con elementi che prediligo. melodia araba e lingua francese. quasi a sostenere la contrapposizione tra le ortiche e le rose.
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Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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02/07/2009 18:53 | |
Devo dire che, quando ho letto questa poesia, ho avvertito una sensazione di Déjà vu, non so se per le rane nelle risaie o per quello che segue .
Certo è che hai abbandonato il progetto di cambiare il tuo stile (per fortuna) e ci regali ancora questi piccoli gioiellini e non importa se alcuni versi mi sono risultati poco armoniosi o se gli ultimi tre versi della chiusa perdono un po’ di smalto, il testo è ricco di suggestioni e questo mi basta.
Permettimi di fare i complimenti a filodiseta che in pochissimo tempo ha scritto il controcanto alla tua poesia. Devo dire che l’ho trovata molto ispirata.
Evidentemente fai questo effetto, perché non è la prima volta che leggo delle belle poesie, da parte delle autrici del sito, come risposta alle tue.
Sandra |
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02/07/2009 19:33 | |
sono arrivata un po' in ritardo per un commento, mi azzittiscono quelli prima
è molto molto bella, quasi quasi me la porto via
simi ________________________________________________
J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver |
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14/10/2009 22:30 | |
'Skorpio', 01/07/2009 11.57:
Stupendo quello scivolare sulle ginestre e le mutande sulle punte delle spighe mi da più di un'idea .
Verissimo poi che l'eterno si misura in vite, come pure la morte in cordogli;
più di tutto però mi va di sottolineare l'immagine dello specchio.
Questo oggetto di per sè semplice ma sempre affascinante fin da quando era l'acqua stessa a fare da specchio (ricorderai la mia del narciso ).
Ora, senza stare a citare gli infiniti usi che la letteratura ne ha fatto, soprattutto in relazione alla ricerca della propria identità, mi ha colpito questo tuo immaginare la realtà attraverso lo specchio, in quel rovescio al di là che potrei immaginare come il mondo di Lewis Carroll con le sue avventure di Alice.
Un mondo che secondo me sarebbe l'esatto complementare di quello in cui noi ci troviamo e, al contempo, pure il perfetto completamento.
Per chiudere lascio una canzone, i versi, tuoi e di Daniela mi hanno riportato in modo inconscio alla mente:
http://www.youtube.com/watch?v=NzahghBr3lo
Un caro saluto
Sai Mattia, ho sempre voluto immaginare un universo parallelo proprio dietro gli specchi, è una cosa che mi porto da bambino. Da più grandicello ho cominciato a credere che forse avevo ragione ed osservando ipotetiche (ma a volte reali) figure attraverso gli specchi cercavo di determinarne le valenze ed i valori. Oggi, lontano ma non troppo dal mondo di Lewis Carroll, cerco di ricostruire quei tratti che mancano per completare il mio pensiero e avvicinarmi al meno imperfetto possibile attraverso quel complementare di cui anche tu riferisci anche col tuo "Narciso".
Grazie per l'apprezzamento Mattia e per la bella canzone
Sebastiano
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