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29/06/2009 17:51 | |
- a volte programmato in simulazione di fragilità
il corpo all'angolo oscilla pendolo tra la veggenza e il disarmo -
ciò che avviene ai confini
ama il rosso cangiante delle vette
e l'inchiostro del sangue alle guerre
la camicia imbrattata e la distanza
da un qualsiasi cielo alla tua retina
le bocche spalancate - i morti camminano su acque -
le memorie per strade i fiori di grecale
da nord est - le scacchiere scarlatte
su possibili futuri in pilastri
sotto ponti e sorrisi di venere
ciò che avviene ai confini
è un prodigio affisso su architravi
immune alle asole di storia - ai suoni ruscelli
al taglio di luce scisso tra le ore e i secoli
come corni squillanti al ritorno dei bambini
- invisibili al nero - a ricomporre il verbo -
[Modificato da Ecat Mel 29/06/2009 17:53] |
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03/07/2009 12:16 | |
...questa poesia!!
ogni volta che la leggo mi riempio!
ho già stracommentato altrove, ma mi piaceva riportarla su, perchè forse è passata di sfuggita...
è così piena di riferimenti, come al solito per le poe di Mire, che ad un certo punto uno non sa da dove cominciare, nè dove finire... ma sento il corno richiamarmi alle origini, cammino sui fili del passato che porto dentro e che non conosco se non come contaminazione e mi trasporto oltre i confini, tra i prodigi gorgoglianti dell'interno della terra. |
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03/07/2009 14:49 | |
E hai fatto bene!
Wou...ho ancora gli occhi incastrati tra i versi.
E' estremamente affascinante...in tutto.
Per cio' che dice e per come lo dice.
Ecat, sei mitica.
Adoro le tue originalissime metafore.
Un baciazzo ( come dice Basty....)
Carla |
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03/07/2009 21:14 | |
bello questo richiamo alla filosofia platonica...
Platone sosteneva che -non si può imparare, una cosa o la si sa o non la si sa-.
Tu ripercorri queste linee, cercando il punto di sutura fra la conoscenza (quasi onniscienza) e l'ignoranza dei fatti (quindi, lo stupore che ne deriva).
Da rileggere più volte, perchè dici molto altro...
ma per quello che ho percepito fin'ora, mi è piaciuta!
"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
www.francescacoppola.wordpress.com |
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03/07/2009 21:17 | |
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03/07/2009 21:40 | |
Ti propongo un nuovo nik: "ScassaNeuroni"...
Ma mi fate leggere ogni tanto qualcosa del tipo "la donzelletta vien dalla campagna..."?
Mirella, con questa Anamnesi hai scavalcato il muro!
Sarà perché sono predisposto a questo tipo di discorso, ma a me
mme piace tuttavia non sono in grado di commentarti come si deve perchè, come dice Francesca, dici molto di più, e va studiata attentamente.
Sono tenero anch'io, quindi un babbà per te!
Sebastiano
[Modificato da al_qantar 03/07/2009 21:40] |
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04/07/2009 09:49 | |
questa tua non mi era assolutamente passata inosservata. c'ero tornata più volte ed avevo anche recuperato materiale per approfondire il mio commento. manca solo di trovare il momento giusto per farlo. che è la parte più difficile, perché due righe non bastano per questa poesia e tutta la tua poesia in generale. quindi spero di ritornarci
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Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world
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04/07/2009 13:47 | |
Al ... scassaneuroni ancora non me lo aveva detto nessunooooo ahahahahah
però mme piace ... però non studiarmi troppo, ti prego... !!! hihihi chissà che cosa viene fuoriiiii
grazie per il babbà, tenerone!!!
Francesca... si questo testo si ispira alla filosofia di Platone, alla reminiscenza o anamnesi, a quel concetto per cui la conoscenza è già dentro di noi e occorre "solo" risvegliare la memoria... in questo processo non facile, l'esplorazione è come la ricomposizione di un puzzle, da frammenti è possibile ricostruire linee interrotte... da ore o da secoli... storie, miti, ombre, luci, leggende e guerre su cui cammina la storia dell'uomo...
un abbraccio
Daniela... grazie...
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