Si estende dalle mani al cuore
l’ordine cosmico essenziale,
dal numero al fango alla gemma…
parola e pianto e sorriso
ciascuna ruga rifugio d’un pensiero
Può essere l’altare che ci inganna
o i sontuosi ori delle volte sopra gli occhi
ma chiusa la porta esplode l’anima-radura
convivio di anime che attendono risposte
appese alle grate apostoliche e molto romane
Ah padre mio!
come può un’assenza essere piena
di vesti e copricapi e nulla è presente
se nulla rimane persino a concezione
se non la vaga risonanza di una voce
disciolta nel brusio di giorni senza quell’ordine?
E a questo mio corpo di pane
così simile alla morte, così scioccamente effimero
così stupidamente refrattario,
che avrebbe potuto espandersi anche tra le meraviglie
di un centro commerciale…
(oh si! avrebbe potuto ma ha preferito marcire
tra un portacipria ed una pistola)
a questo corpo, cosa rispondiamo?
www.youtube.com/watch?v=zY9sc8mcQDo