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Anila Resuli

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2009 08:08
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27/11/2009 08:08
 
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dalla raccolta "Singole metà" (inediti)

*
tutto nella luce, di come le bocche
attirino bocche e formare parole ha
altri suoni da pronunciare – non è oltre
che fame; l’ubriaco che persegue il punto
e ci si distoglie nel passo, di continuo,
non è altro che preda – e qui la fame
è un teatro gigantesco, con campi
compresi tra l’odore del legno ed i tuoi occhi,

i tuoi occhi di azzurro bianchissimo.

*

la forma è sempre uguale – l’edera che scorre
sul muro e ne fa un manto grigio dove sospendere
tratti – la parete curva con l’occhio l’andirivieni
delle estive memorie, dov’eravamo leggiadri
a scambiare aquiloni – giovani si diceva allora -

il dettaglio sta nelle minime rimembranze.
è così il peso nei nostri denti, intarsiati
di calchi perfetti di solitudine.

*

avvertimi quand’è l’odore che richiama i tuoi occhi -

sorprendere l’antitesi dell’essere tua -
quando ogni cosa ha nome altro
e altre piccole cose, dimesse insieme,
circondano i nostri spazi -
qui, come una conchiglia che chiusa
pare un mondo tutto interamente nuovo,

sono la tua continua distesa d’acqua
che non t’annega, ma t’asciuga dei pianti

di modo che tu più non possa odiarmi.

*

fa parte di noi: essere due singoli greti
che compongono un fiume; lasciare un solco
sulla terra e pietrificare al buio
i nostri volti, disperatamente appesi agli occhi.

come cercare, se non la perfezione.

l’assenza distoglie l’esserti un’unica forma
imperfetta, compresa nel tuo profumo,
seppur continuamente distante.

*

parlami di quello che eri e che vuoi dire,
come fosse una bugia per sentirmi diversa.
così fanno gli innamorati distratti sotto i pioppi
che correggono il fiume, prima che passi.

non sono nuova, se non nel volto.

dimmi dunque, prima che l’assenza si muova
continua, dov’è il pianto del tuo distacco
e dov’è la luce tra i solchi che prendono fiato.

*

è dunque questa la solitudine: i tuoi occhi
a guardarmi appesa alla sedia, con dietro una croce
al muro, per ricordarci com’eravamo silenziosi,
nel nome delle nostre idee,
contaminate dal buio.

anche qui



[Modificato da filodiseta-- 27/11/2009 08:08]
_______________________________
Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world

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