visto che l'ultima volta che ho cominciato mi si è spento il pc...
...spero di riuscirci, stavolta!
Qual è il tuo rapporto con la morte e fino a che punto dovrebbe dare alla vita motivo di essere vissuta con un certo egoismo?
la morte... la morte mi spaventa, perchè mi spaventa l'assenza! ma per fortuna non è uno dei miei pensieri ricorrenti, anzi, non ci penso proprio!... è come se mi sentissi un po' immortale, come se questa cosa non mi dovesse mai accadere. è per questo che non vivo nell'ansia di fare, di correre, ma mi lascio andare ai ritmi che il mio corpo impone, vivendo o meglio cercando l'armonia con me stessa.. forse non tanto col mondo, ma non lo so.
ogni ciclo vitale è fatto di nascita e morte, dalle cose più piccole a quelle più immense: pensiamo alle nostre cellule, che, all'interno del nostro corpo si riproducono, nascono e muoiono per essere sostituite da cellule nuove; pensiamo ad una stella, anch'essa nasce e muore e, ancora, pensiamo all'universo intero... per le leggi fisiche l'universo è in continua espansione, ma chi ci dice che un giorno, quando noi non potremo saperlo, anche l'universo non collasserà? o non esploderà? magari sta crescendo perchè non è ancora diventato abbastanza grande... o magari quello che conosciamo è l'esplosione di un qualcosa precedente (in effetti lo è, dato il big bang) e questa non ne è che la morte, l'allontanarsi delle sue schegge nel nulla. bhe, se fosse così, anche il nulla sarebbe vita...
uhm... mi sto perdendo...
però, se penso al principio di conservazione della materia, la paura dell'assenza scompare. già, perchè ogni cosa si trasforma, la materia si compone e scompone per ricomporsi ancora e avere sempre forme nuove... così nulla scompare davvero ma si trasforma, e un giorno, quando morirò, non sarò davvero morta, ma avrò solo cambiato di forma, oppure assunto infinite forme diverse...
credo poi all'essenza e credo che resti, in qualche modo, che aleggi nell'aria, che si ricongiunga al tutto e resti infinita.
tornando con i piedi per terra, poi... bhe, l'unica cosa che veramente mi importa, è lasciare un'impronta nel cuore delle persone che mi sono passate accanto, per pochi attimi o per tutta la vita. è per questo che la vita deve essere un dono generoso che chi possiede deve fare a chi ha accanto, offrendo il suo aiuto, un sorriso, una carezza, tendendo una mano nel momento del bisogno, essendoci, semplicemente.
e infondo, per rispondere alla seconda parte della domanda, anche questo non è egoismo? fare queste cose ci fa stare bene e, perseguire il proprio benessere è una forma di egoismo... di egoismo "buono", ma che sempre tale è.
e mi sono interrogata tante volte su questa parola.. quale significato darle? l'istinto naturale è quello della sopravvivenza e per questo, ogni nostro gesto è teso, consciamente o inconsciamente, a preservare la nostra vita, a renderla bella e dignitosa... ma non tutti i gesti che compiamo per perseguire questo fine fanno stare bene gli altri. l'egoismo quindi è un concetto relativo...
un po' di sano egoismo è indispensabile per vivere, ma non saprei stabilirne i limiti perchè ciò che a me sembra un comportamento giusto e indispensabile per la mia vita, a te, che in qualche modo lo subisci, potrebbe sembrare un immenso atto di egoismo.
ieri, ad esempio, mi sono persa in questo dilemma:
ho tagliato i contatti con una persona che, insieme a tante cose belle, mi ha fatto stare molto male. con questo atto ho cercato di salvaguardare me stessa, la mia serenità, la mia vita... poi, però, mi sono sentita così egoista per aver pensato a me sola... e se questa persona aveva ancora bisogno della mia vicinanza? e come si sarà sentita? e starà male?... ecc ecc...
alla fine... la risposta non esiste! ognuno fa quello che si sente di fare e sceglie come comportarsi e quanto donare agli altri, anche a scapito di se stesso.